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Giornale Italiano di Psicologia e Medicina del Lavoro 2021, 1(1) Click Free Full Open Access

Table of Contents

GIPMEL 2021;1(1):7-10
EDITORIALE
Il Giornale Italiano di Psicologia e Medicina del Lavoro (GIPMEL): una nuova rivista “Open Access” interdisciplinare per una innovativa collaborazione tra psicologi e medici del lavoro
The Italian Journal of Psychology and Occupational Health: A new, interdisciplinary, open access journal for innovative cooperation between psychologists and occupational physicians
Authors: Francesco CHIRICO1,2
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia.
2Centro Sanitario Polifunzionale di Milano, Servizio Sanitario della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Italia.
Corresponding Author: Francesco Chirico. E-mail: francesco.chirico@unicatt.it ORCID:0000-0002-8737-4368 

 


 

GIPMEL 2021;1(1):11-22
NARRATIVE REVIEW
Disagio psichico, dipendenze e suicidio nella popolazione durante la pandemia da COVID-19: una revisione narrativa della letteratura
Mental distress, addiction and suicide in the general population during the COVID-19 pandemic: A narrative review
Authors: Giuseppe FERRARI1,2, Giorgia MARTORI
1
1 Società Italiana Psicologia e Psicoterapia per lo Sviluppo Sociale (SIPISS)
Abstract
Social distancing, isolation, quarantine, fear of contagion and the economic consequences of the COVID-19 pandemic have caused great harm to society and caused serious psychological trauma to many people. Emerging evidence suggests that the Coronavirus (COVID-19) pandemic may be negatively impacting mental health, leading to increased levels of anxiety, depression, stress, fear, sleep disorders, and symptoms of post-traumatic stress disorder. Aim of this paper was to review some mental health outcomes, namely internet dependance, eating disorders, alcohol and sub- stance disorders, and suicide risk in the public. A narrative review was carried out. Peer reviewed articles in English and Italian were searched on Pubmed and Google Scholar with the following key terms- “COVID-19”, “SARS-CoV2”, “Pandemic”, “Addiction”, “Opioid”, “Alcohol”, “Eating disorder”, “Addiction Psychiatry”, “Deaddiction”, “Domestic violence”, “Substance use disorders”, “Suicide”, “Internet dependance”, “Social Media”, “Behavioral addiction”. Few newspaper reports have also been added as per context. Our review showed an increased level of additive behaviours during this period. During quarantine, home risks become a very dangerous place for victims of domestic violence, thus increasing the psychological harm due to pandemic. Some categories like elderly persons, children and adolescents, health professionals, COVID-19 survivors, and people already affected by psychological disorders are at higher risk of suicide. During the COVID-19 pandemic and in the next future, policymakers should timely organize mental health services to tackle these issues.
Riassunto
Le misure restrittive di sanità pubblica basate sul distanziamento sociale adottate per fronteggiare la pandemia da COVID-19, la paura dell’infezione, il clima di incertezza e delle conseguenze eco- nomiche della pandemia, hanno causato un disagio psico-sociale nella popolazione di tutto il mon- do. Sono aumentati i livelli delle principali forme di disagio psicologico quali ansia, depressione, sintomi di disturbo da stress post-traumatico e disturbi del sonno. Tuttavia, altre forme di disagio psicologico sono state descritte. L’obiettivo di questo lavoro è di fare una rassegna di alcune forme di dipendenza comportamentale, del suicidio e del disagio psichico nelle donne nel corso della pan- demia da COVID-19. E’ stata effettuata una rapida revisione narrativa della letteratura su PubMed e Google Scholar usando con varie combinazioni le seguenti parole chiave: “COVID-19”, “SARS- CoV2”, “Pandemic”, “Addiction”, “Opioid”, “Alcohol”, “Eating disorder”, “Addiction Psychiatry”, “Deaddiction”, “Substance use disorders”, “Suicide”, “Internet dependance”, “Social Media”, “Beha- vioral addiction”. Sono stati selezionati articoli scientifici in italiano ed inglese e la letteratura grigia su alcuni aspetti del disagio psichico nel corso della pandemia nella popolazione generale. La no- stra revisione di letteratura ha evidenziato un aumento dell’uso e dell’abuso di alcol e sostanze, con la comparsa di fenomeni nuovi creati grazie ai social network (per esempio, la “Nek Nomination” ed il “Delivery wine”), l’aumento della dipendenza da internet e dei disturbi alimentari. Le donne rappresentano una delle categorie a maggior rischio di disagio psichico, anche per l’aumento di fenomeni sociali preoccupanti come la violenza domestica. Tutte le forme di disagio psichico, in modo particolare il disturbo post-traumatico da stress favoriscono il suicidio soprattutto nelle ca- tegorie più fragili, come le persone affette da disturbi psichici, gli anziani, i bambini, gli adolescenti e chi ha contratto la malattia da COVID-19. Alcuni di questi fenomeni potrebbero intensificarsi nel corso del 2021. Per tale motivo, i policymakers dovrebbero intervenire migliorando l’offerta di cure e di prevenzione del disagio psicologico da parte dei servizi socio-sanitari.
Keywords: Alcohol; Behavioral addiction; COVID-19; Internet dependance; Mental health; Pandemic; Quarantine; Psychological Disorders; Review; Social media.
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GIPMEL 2021;1(1):23-32
NARRATIVE REVIEW
Le molestie sugli insegnanti in ambito lavorativo: una breve revisione narrativa della letteratura
Workplace harassment against teachers: a brief narrative review
Authors:
Martina BOLLO1, Tatiana BEGOTTI1, Daniela ACQUADRO MARAN1
1 Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino, Torino, Italia
Corresponding Author: Daniela Acquadro Maran; daniela.acquadro@unito.it, ORCID: 0000-0002-9924-4093
Abstract
Teaching is considered one of the most stressful professions.The aim of this narrative review was to gain a deeper understanding of the workplace harassment against teachers, which is a well-known but not yet completely explored phenomenon in literature, to describe risk and protective factors, together with the consequences on the victims, in order to develop evidence-based prevention programs. In literature, teaching is considered of the most affected professions by harassment, like healthcare and other helping professions. The most relevant factors associated with workplace harassment in teachers concern both individual (i.e., socio-demographic and personality characte- ristics) and contextual variables (i.e., school staff characteristics and peer’s influence). Moreover, teachers themselves, through their attitudes and communication methods, can convey messages which can in turn increase the likelihood of being victimized. Violence against teachers has a ne- gative impact on victims, leading to depressive symptoms, dissatisfaction towards life, job burnout, absenteeism, low levels of commitment and productivity, high turnover and intention to leave wor- kplace. Understanding this phenomenon is the basis to implement effective preventive measures, which should be based on both the specific needs and the resources of individuals, as well as on teacher’s school environment.
Riassunto
L’insegnamento è una professione molto stressante. L’obiettivo di questa analisi della letteratura è di esaminare il fenomeno delle molestie contro gli insegnanti, i fattori di rischio e di protezione, le conseguenze sulle vittime e gli interventi di prevenzione. Gli studi analizzati mettono in evidenza che la categoria professionale degli insegnanti sia una delle maggiormente colpite, insieme alle professioni sanitarie. I fattori più rilevanti associati alle molestie sui luoghi di lavoro fanno capo sia a variabili individuali (come ad esempio caratteristiche sociodemografiche o di personalità), sia a variabili contestuali (come ad esempio caratteristiche dello staff scolastico o influenza dei pari). Inoltre, anche gli stessi insegnanti, con i propri atteggiamenti e i propri metodi di comunicazione, possono veicolare messaggi in grado di aumentare la probabilità di vittimizzazione. Le molestie contro gli insegnanti, inoltre, hanno conseguenze nefaste sulle vittime, tra le quali sintomi depres- sivi, fisici ed emotivi, insoddisfazione per la vita, burnout, a livello organizzativo, disimpegno lavo- rativo, diminuzione del livello di commitment e della produttività, turnover e intenzione di lasciare il lavoro. Comprendere il fenomeno è fondamentale per implementare programmi di prevenzione delineati sulle specifiche esigenze e risorse degli individui e dell’ambiente scolastico di riferimento.
Keywords: Harassment; workplace violence; teachers; risk factors; prevention; narrative review.
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GIPMEL 2021;1(1):33-52
NARRATIVE REVIEW
Il ruolo della sorveglianza sanitaria nella prevenzione dell’infezione da COVID-19 nei luoghi di lavoro: una revisione delle disposizioni emergenziali adottate in Italia da marzo 2020 a marzo 2021
The role of occupational health surveillance for preventing COVID-19 infection at workplace: a review of Italian emergency legislation from March 2020 to March 2021
Authors:
Francesco CHIRICO1,2, Angelo SACCO1,3, Nicola MAGNAVITA1,4,5
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia.
2 Centro Sanitario Polifunzionale di Milano, Servizio Sanitario della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Italia.
3 Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, ASL Roma 2, Roma, Italia. ORCID:0000-0002-8429-5314.
4 Sezione di Medicina del Lavoro e Diritto del Lavoro, Dipartimento di Scienze della Vita e di Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia.
5 Dipartimento di Scienze della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica, Fondazione Policlinico “A. Gemelli” IRCCS, Roma, Italia. ORCID:0000-0002-0988-7344.
Corresponding Author: Francesco Chirico. E-mail: francesco.chirico@unicatt.it. ORCID:0000-0002-8737-4368.
Abstract
Occupational health surveillance is crucial to tackle the spread of COVID-19 infection at wor- kplace. Aim of this paper is to review the Italian regulations concerning the role of occupational health surveillance and released by lawmakers during the COVID-19 emergency, from March 2020 to March 2021. Occupational physician plays a major role as a “global” consultant of em- ployers to organize all the measures needed to reduce contact and to prevent COVID-19 infection and transmission. More specifically, the occupational physician has to support employers for the SARS-CoV-2 risk assessment, including the activities of information and formation for workers, in order to fight disinformation and fake news. According to the Italian Ministry of Health, priority should be given by occupational physicians to medical examinations for the so-called “fragile”wor- kers (i.e. those affected by immunosuppression or from oncological pathologies, or diseases with connotation of gravity) to minimize their risk of contracting the COVID-19 infection. Moreover, occupational physicians should check COVID-19 survivors before their returning to work. In the framework of workplace health promotion programs, occupational physicians may employ serolo- gical tests for epidemiological surveys, whereas “rapid” swabs could be useful to screen employees for suspected COVID-19 infection. Finally, when a worker becomes ill, occupational physicians are called to collaborate with Departments of Local Health Unit for the contact tracing activity.
Riassunto
La sorveglianza sanitaria ha un ruolo centrale nel contrasto dell’infezione da COVID-19 negli ambienti di lavoro. In questa rassegna, gli autori revisionano le disposizioni emergenziali (circo- lari, linee guida, protocolli istituzionali) adottate dal legislatore italiano nel corso della pandemia da COVID-19 (periodo marzo 2020-marzo 2021). Il medico competente ha un ruolo centrale nella collaborazione col datore di lavoro nel processo di valutazione del rischio supportandolo nell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione e all’attività di informazione e formazione dei lavoratori suggerendo le fonti di informazione istituzionali e scientifiche più affidabili. Come evidenziato dalla nostra revisione, secondo il legislatore italiano devono essere privilegiate le visite mediche richieste dai lavoratori in condizioni individuali di fragilità e le visite mediche al rientro in azienda nei lavoratori già sottoposti a ricovero ospedaliero perché affetti da COVID-19 per valutarne l’idoneità al lavoro, in relazione alla presenza di eventuali postumi dell’infezione. Il me- dico competente, infine, deve collaborare alle indagini epidemiologiche aziendali con l’uso di test diagnostici validati, alla pianificazione e alla esecuzione di programmi di promozione volontaria della salute (mai come in questo momento indispensabili a contenere gli effetti sindemici della pandemia), all’attività di screening aziendale con i tamponi rapidi per intercettare i sospetti casi di lavoratori affetti da COVID-19, alla ricerca dei contatti stretti (“contact tracing”) in ambito azien- dale collaborando con il Dipartimento di Prevenzione della ASL territorialmente competente, e, ultimo ma non meno importante, allo svolgimento della campagna vaccinale.
Keywords: COVID-19; fitness for work; Italy; laws and regulations; health surveillance; occupational physician; SARS-CoV-2; vaccine.
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GIPMEL 2021;1(1):53-62
ORIGINAL ARTICLE

Impatto della pandemia da COVID-19 sulla campagna vaccinale antinfluenzale 2020/2021 per gli operatori sanitari di un policlinico universitario italiano
Impact of COVID-19 pandemic on the 2020/2021 vaccination campaign for influenza among healthcare workers of an Italian, university hospital
Authors: Luca COPPETA1, Cristiana FERRARI2, Andrea MAZZA3, Umberto D’ANCONA4, Grazia Genga MINA5, Savino BALDI6, Ottavia BALBI7, Andrea MAGRINI8, Antonio PIETROIUSTI1,9
1 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail:lcoppeta@gmail.com ORCID: 0000-0003-2470-6107.
2 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: cristianaferrari.md@gmail.com ORCID 0000-0002-2292-3338.
3 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: andreamazza92@libero.it ORCID 0000-0002-9848-3236.
4 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: umberto.dancona@hotmail.it.
5 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: graziagmina@gmail.com
6 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: savino.baldi@hotmail.it.
7 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: ottaventidue@hotmail.it
8 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: andrea.magrini@ptvonline.it
9 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: pietroiu@uniroma2.it
Corresponding Author: Luca Coppeta. Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma. E-mail: lcoppeta@gmail.com ORCID: 0000-0003-2470-6107.
Abstract
Introduction: In the previous influenza epidemic seasons (2019-2020) the vaccination coverage was low (23,9%) among health-care workers (HCWs) at teaching hospital Policlinic Rome Tor Vergata, so it was decided to implement a series of interventions to promote influenza vaccination compliance in the current season. Aim of this paper was to describe the effects of the implemented interventions.
Methods: A descriptive, observational study was conducted at teaching hospital Policlinic Rome Tor Vergata from November 2020 to February 2021. Descriptive statistics (frequencies, means and percentages) and 95% Confidential Intervals were performed for the study variables. The Student test was carried out to compare the mean ages between groups. P value was set at < 0.05.
Results: The total number of vaccinated (HCWs) at the end of the current season (2020-2021) was 762, resulting in a vaccination coverage of approximately 29,2%. The increase took place in all professional groups, with a coverage of 37,3% among senior physicians (versus 30,3% of the previous seasons), 34,6% among medical residents (vs 32,1%) and 18% among nurses (vs 12,2%). Discussion: Even if the influenza vaccination coverage of 29,2% is far from to the minimum target of 75% set by the Italian Ministry of Health, is broadly in line with the values reported by other hospitals in Italy and is a good results compared to previous influenza vaccination rate (average rate of 23,9% in the 2019/2020 season).
Riassunto
Introduzione: La bassa copertura vaccinale antinfluenzale negli Operatori Sanitari del Policlinico Tor Vergata nelle stagioni passate, la pandemia di Sars Cov-2 in corso e la conseguente importanza di una tempestiva diagnosi differenziale dei sintomi respiratori hanno determinato la necessità, per la stagione 2020/2021, di un più intenso intervento di promozione della vaccinazione. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di descrivere gli effetti delle misure adottate.
Metodi: Uno studio osservazionale, descrittivo, è stato condotto presso l’ospedale universitario del Policlinico “Tor Vergata” di Roma da novembre 2020 a febbraio 2021. Le statistiche descrittive (frequenze assolute e percentuali e medie) con gli Intervalli Confidenziali al 95% sono state rac- colte per le variabili oggetto di studio. Il t test di Student è stato applicato per valutare le differenze nelle medie di età nei campioni esaminati. La significatività è stata fissata con valore di P < 0.05. Risultati: Su un totale di 2.610 dipendenti (medici, infermieri e odontoiatri) il totale dei vaccinati è stato 762 (317 maschi e 445 femmine), con una copertura vaccinale di circa il 29,2%. L’aumento ha riguardato tutte le categorie, in particolare si è registrata la vaccinazione del 37,3% dei Medici Strutturati (contro il 30,3% della stagione precedente), del 34,6% degli Specializzandi (contro il 32,1%), del 18% degli Infermieri (contro 12,2%).
Discussione: Sebbene il livello di copertura vaccinale raggiunto non sia ancora quello ottimale, il risultato ottenuto è incoraggiante se si considera l’aumento della copertura vaccinale antinfluenza- le, passato dal 23,9% delle stagioni precedenti al 29,2% attuale.
Keywords: COVID-19; influenza; flu; healthcare workers; SARS-CoV-2; vaccination coverage, vaccine hesitancy.
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GIPMEL 2021;1(1):63-70
COMMENTARY

Trattamento psicofarmacologico e valutazione dell’idoneità lavorativa nella Polizia di Stato: analisi del fenomeno e nuove prospettive
Psychopharmacological treatment and fitness to work in Italian police officers: Analysis of the phenomenon and new perspectives
Authors: Silvana MASELLI1, Lucilla VERGNANI1, Alberto PORTIGLIATTI POMERI1, Marco LUNA1, Fabrizio CIPRANI1
1 Direzione Centrale di Sanità della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Roma, Italia
Corresponding Author: Silvana Maselli. E-mail: silvana.maselli@interno.it
Abstract
Police officer is considered to be hazardous to the safety and health of their colleagues, customers, and other people, in case of substance use, abuse or dependence. In Italy, the Health Service De- partment of the State Police, employs medical officers who perform clinical care and medico-legal activity to address all the issues concerning the health and safety of police officers at workplace. Depression and poor mental health outcomes are increasingly prevalent at workplace, and are expected to increase due to an ageing workforce. Mental health-related stigma in police officers can result in social stigma, delayed treatment and poor mental outcomes. In Italy, workplace al- cohol and drug testing is compulsory by law for specific categories of workers. The recent change of an Italian Regulation (article 48, DPR n. 782/85), will allow police officers who are affected by mental health problems and/or are under treatment with psychotropic drugs, to continue to work with some restrictions, and enjoy supportive psychotherapy. This will improve their therapeutic compliance and integration at workplace.
Riassunto
L’operatore di polizia svolge un attività lavorativa a rischio per terzi. Nell’ambito del Servizio Sani- tario della Polizia di Stato, il sanitario della Polizia svolge attività assistenziale, medico legale e di medicina del lavoro. La depressione ed altri disturbi psichici sono sempre più diffusi ed è previsto che aumentino sul posto di lavoro anche a causa dell’invecchiamento della popolazione lavorativa. Il disagio psichico nell’operatore di polizia può determinare stigma e ritardo nelle cure conducendo ad esiti sfavorevoli. Nonostante in Italia la normativa su alcol e sostanze psicotrope/stupefacenti ponga il divieto di assunzione di tali sostanze durante l’attività lavorativa, l’assunzione di psicofar- maci per il trattamento di disturbi psichici da parte degli operatori di polizia non rappresenta di per sé una causa di non idoneità al servizio. Infatti, il novellato articolo 48 del Dpr 782/85 ren- derà possibile eliminare l’automatismo delle misure restrittive di non idoneità al servizio applicate all’attività istituzionale dell’operatore affetto da sospetto o confermato disagio psichico o in caso di assunzione di sostanze e medicinali ad azione psicotropa, adeguando il giudizio di idoneità al singolo caso ed al ventaglio dei possibili livelli di gravità del disagio psichico e del funzionamento mentale dell’operatore di polizia. In tal modo sarà possibile offrire l’opportunità di un sostegno psicoterapico e migliorare il rapporto di fiducia tra sanitario ed operatore di polizia. Ciò avrà anche dei risvolti positivi dal punto di vista della compliance terapeutica e dell’integrazione lavorativa dell’operatore affetto dal disagio psichico.
Keywords: Drug; Fitness for work; Italy; Occupational health; Psychological health; Psychotropic substance; Police officer.
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GIPMEL 2021;1(1):71-76
COMMENTARY

Il primo soccorso durante la pandemia da COVID-19: la formazione, le dotazioni e i DPI per i lavoratori designati alla gestione delle emergenze
First aid at workplace during the COVID-19 pandemic: Training, resources and personal protective equipments for appointed workers
Authors: Angelo SACCO1,2, Gabriella NUCERA3, Francesco CHIRICO1,4
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. ORCID:0000-0002-8737-4368.
2 Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, ASL Roma 2, Roma, Italia.
3 Dipartimento di Emergenza, Ospedale Fatebenefratelli, ASST Fatebenefratelli e Sacco, Milano, Italia. ORCID:0000-0003-1425-0046.
4 Centro Sanitario Polifunzionale di Milano, Servizio Sanitario della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Italia.
Corresponding Author: Angelo Sacco. E-mail: angelo.sacco@alice.it. ORCID:0000-0002-8429-5314.
Abstract
During the COVID-19 pandemic, first aid provision at workplace must maintain its high priority. Therefore, first aid training courses require specific organizational, environmental and individual measures to be carried out safely and to protect both trainers and trainees from the COVID-19 infection. Occupational stakeholders should revise the content of the training courses, as well as resources and personal protective equipments available to occupational first aid responders in the face of pandemic. In this commentary, the authors argue about the Italian legal framework on this topic and suggest to update the Italian law on first aid at workplace in the wake of most recent national and international guidelines for lay rescuers.
Riassunto
L’attenzione al primo soccorso in azienda deve mantenere la sua priorità nonostante la pandemia COVID-19 in corso. Per questo motivo, l’attuazione dei corsi di formazione richiede misure or- ganizzative, ambientali ed individuali per prevenire la diffusione dell’infezione da COVID-19 e proteggere i formatori e i discenti. Gli operatori di medicina del lavoro (OML) dovrebbero prestare attenzione anche al contenuto della formazione dei lavoratori designati al primo soccorso, ai presidi a loro disposizione e ai dispositivi di protezione individuale (DPI), aspetti, questi, che dovrebbero essere specificamente adattati alle necessità imposte dalla pandemia.
In questo lavoro, gli autori discutono del quadro legislativo italiano e suggeriscono di aggiornare la legislazione italiana sul primo soccorso in azienda alle più recenti linee guida nazionali e interna- zionali per i soccorritori laici.
Keywords: first aid rescuers; occupational health; Personal protective equipments; training.
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GIPMEL 2021;1(1):77-84
SHORT REPORT

Protezione dagli agenti cancerogeni e mutageni occupazionali in Italia: novità e criticità dei valori limite proposti dal Decreto Interministeriale dell’11.2.2021 in recepimento delle recenti Direttive Europee 2019/130/EC e 2019/983/EC
Protection from occupational carcinogens and mutagens in Italy: A criticism of the new threshold limit values listed in the Inter-ministerial Decree of 11 February 2021 in the transposition of the European Commission Directives 2019/130/EC and 2019/983/EC
Authors: Angelo SACCO1,3, Francesco CHIRICO2
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. ORCID:0000-0002-8737-4368.
2 Centro Sanitario Polifunzionale di Milano, Servizio Sanitario della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Italia.
3 Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, ASL Roma 2, Roma, Italia.
Corresponding Author: Angelo Sacco. E-mail: angelo.sacco@alice.it. ORCID:0000-0002-8429-5314.
Abstract
This technical report provides an updating on Italian legislation regarding occupational carcinogen and mutagen agents. A Law Decree (chapter IX of law 81/08), deals specifically with carcinogen agents and provides a series of mandatory measures under the responsibility of a specific company preventive task aimed towards risk reduction or its complete elimination. The new Italian In- ter-ministerial Decree no of 11 February 2021 is a consequence of the recent European Directives (no. 2019/130 of 16 January 2019, and no. 2019/983 of 5 June 2019) on the protection of workers from risks related to carcinogens/mutagens exposure during work time. These amendments re- gard both occupational exposure limits (Directive no. 2019/130) and list of working process with exposure to carcinogens (Directive no.219/983). The occupational limits released by European and Italian lawmakers are not irrelevant and need to be harmonized by competent authorities and international bodies.
Riassunto
In questo lavoro vengono illustrate le modifiche e le integrazioni apportate alla normativa vigente italiana in materia di prevenzione contro l’esposizione a cancerogeni e mutageni negli ambienti di lavoro. Il D.I. del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero della Salute del 11.2.2021, ha recepito le recenti Direttive Europee n. 2019/130 del 16 gennaio 2019 e n. 2019/983 del 5 giugno 2019, che hanno rispettivamente modificato l’elenco degli agenti, processi e lavora- zioni che comportano l’esposizione a cancerogeni (allegato XLII) e l’elenco dei valori limite di esposizione professionale agli agenti cancerogeni (allegato XLIII). Inoltre, i valori limite proposti dal legislatore europeo (e italiano) e la classificazione dei cancerogeni sono stati confrontati con i TLVs® proposti dall’ACGIH. Dal confronto emergono differenze non irrilevanti sia in merito ai valori limite sia in merito alla classificazione delle sostanze; ciò necessita da parte degli organismi internazionali un ineludibile quanto auspicabile processo di armonizzazione.
Keywords: Carcinogens; European Directive; Italy; Law; Mutagens; Occupational health and safety regulations.
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GIPMEL 2021;1(1):85-94
CASE REPORT

Un caso di neoplasia polmonare asbesto- correlata: criticità e discussione medico-legale del caso
A case of asbestos-related lung cancer: critical analysis and discussion of the medico-legal aspects
Authors: Dario MAZZARELLA1, Pasquale BUONGIORNO2, Pasquale VIETRI3
1 Direzione territoriale di Caserta, INAIL, Caserta. E-mail:d.mazzarella@inail.it
2 Direzione territoriale di Salerno, INAIL, Salerno. E-mail: p.buongiorno@inail.it
3 Istituto di Medicina Legale, Università Federico II di Napoli, Napoli. E-mail: vietri.pasquale.1990@gmail.com
Corresponding Author: Dario Mazzarella. Direzione Territoriale di Caserta. Piazzale E. Maiorana, 81100 Caserta (CE). E-mail: d.mazzarella@inail.it
Abstract
Asbestos is a naturally occurring fibrous silicate mineral. There are six types, all of which are com- posed by long and thin fibrous crystals that can be released into the atmosphere by abrasion and other processes. Asbestos-related diseases include malignant conditions such as pleural and peri- toneal mesothelioma and lung cancer, and possibly ovarian and laryngeal cancers. Nonmalignant asbestos diseases include asbestosis, chronic obstructive pulmonary disease, pleural plaques, pleural thickening, pleural effusion and atelectasis.
We present a case of asbestos-related lung cancer (adenocarcinoma originating in the right lower lobe) in a carpenter employed for fifteen years (from 1966 to 1981) in a train carriage manufacture. We analyzed the occupational history of the worker, and carried out a critical analysis of diagnostic criteria needed to recognize the causal relationship between exposure and disease, in the context of the medical examination for worker’s compensation claim. The medico-legal evaluation made by the Medical Director employed at the Italian National Institute for Insurance against Accidents at work and occupational diseases (INAIL) resulted in the recognition of the disease as asbestos-rela- ted occupational cancer. In this case report, the occupational history, the presence of pleural plaques that are a pathognomonic indicator of exposure to asbestos, were sufficient for its recognition as an occupational disease related to asbestos, despite the concausal role played by cigarette smoking.
Riassunto
Il termine amianto, o asbesto, è utilizzato per indicare sei diversi minerali della classe dei silicati. In Italia l’utilizzo dell’amianto è vietato dal 1992 in quanto noto cancerogeno ma, negli anni pre- cedenti è stato ampiamente utilizzato per le sue proprietà isolanti e di resistenza. L’esposizione ad asbesto risulta correlata a patologie non neoplastiche, quali fibrosi polmonare, placche pleuriche e asbestosi, e patologie neoplastiche come mesotelioma pleurico, pericardico e peritoneale, adeno- carcinoma polmonare, tumore della laringe e dell’ovaio. Viene proposto un case report di neoplasia professionale polmonare (adenocarcinoma del lobo inferiore destro) in un carpentiere impiegato per quindici anni (dal 1966 al 1981) nel settore dell’allestimento dei vagoni ferroviari, attribuita ad esposizione ad amianto. E’ stata ricostruita la storia del lavoratore con un’analisi critica dei criteri diagnostici. I dati sono stati ridiscussi alla luce delle conoscenze medico-legali attuali, per il ricono- scimento della patologia in ambito assicurativo INAIL. In questo caso, è stata riconosciuta la neo- plasia polmonare come di origine professionale, grazie alla ricostruzione dell’esposizione lavorativa, alla presenza di placche pleuriche quale segno radiologico patognomico di esposizione alle fibre di amianto, nonostante il ruolo concausale esercitato dal fumo di sigaretta.
Keywords: Asbestos; adenocarcinoma; INAIL; lung cancer; medico-legal evaluation; occupational disease.
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GIPMEL 2021;1(1):95-104
COMMENTARY

Il futuro del lavoro al videoterminale e le conseguenze sulla salute dei lavoratori: stato dell’arte e nuove prospettive
VDT work in the future and health consequences on VDT users: State of the art and new perspectives
Authors: Paolo SANTUCCI1
1 Occupational health medicine
Abstract
New technologies with an increased number of video display terminal (VDT) operators, as well as the current COVID-19 pandemic with the consequent social distancing and lockdown measures suggested new models to evaluate and address new ergonomics risk factors associated with VDT use. In this commentary, the author addresses some issues that are little known in literature, namely the health effects of the VDT-related blue light hazard, in particular on the sleep-wake rhythm; the VDT-related skin symptoms and psychosocial effects; the visual and musculoskeletal disorders associated with the widespread use of new technologies and portable systems in working and life environments; new ergonomic issues caused by domestic workstations in the context of smart and home working. Occupational physicians have a decisive role, which is expressed not only by doing medical examinations on VDT-users, but also by cooperating with all the occupational stakehol- ders for the risk assessment process, the training and health promotion of the workers, by using both the principles proposed by the Precision Medicine (i.e. personalized medicine) and those by the Evidence-based medicine in occupational health.
Riassunto
Le nuove tecnologie e la recente pandemia da COVID-19 richiedono un nuovo paradigma per valutare e affrontare i nuovi rischi ergonomici legati all’uso del videoterminale. In questo commen- tario, l’autore affronta tematiche poco conosciute in letteratura scientifica come la luce blu prodotta dal videoterminale e i suoi effetti sul ritmo-sonno veglia, gli effetti dell’uso del videoterminale sul sistema tegumentario e sull’apparato neuropsichico, gli effetti sui sistemi muscolo-scheletrico e oculo-visivo dei nuovi strumenti tecnologici portatili, l’ergonomia della postazione di lavoro dome- stica nel contesto dello smart / home working. Il ruolo di tutte le figure della sicurezza aziendale è importante. L’attività del medico competente può avere un ruolo fondamentale non soltanto in sede di visita medica e nella formulazione del giudizio di idoneità, ma anche nella collaborazione al processo di valutazione del rischio, all’attività di coaching e di promozione della salute del lavora- tore, nel rispetto di principi di una medicina di precisione, individualizzata e al tempo stesso basata sulle evidenze scientifiche.
Keywords: Blue light; ergonomics; new technologies; occupational health; VDT users. 95
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GIPMEL 2021;1(1):105-116
SHORT REPORT

A protocol for assessing the readiness for practicing introspective meditations (manan dhyana) as a tool for reduction of stress among high-stress occupations
Un protocollo per valutare la disponibilità a praticare la meditazione introspettiva (manan dhyana) come strumento per ridurre lo stress in lavori ad elevato stress
Authors: Manoj SHARMA1
1 Department of Environmental & Occupational Health, School of Public Health, University of Nevada, Las Vegas, USA
Corresponding Author: Manoj Sharma. E-mail: manoj.sharma@unlv.edu ORCID: 0000-0002-4624-2414.
Abstract
Stress is inescapable in contemporary times.The workplace offers unique challenges and some spe- cific stressors are unique to working which if not managed can lead to a plethora of negative seque- lae. Some occupations are particularly prone to high stress and burnout. Spirituality at workplace could be used to address poor mental health outcomes. The purpose of this article is to introduce to the researchers a theory-based protocol for assessing the readiness toward practicing intro- spective meditations (manan dhyana), an Eastern approach based on yoga, to combat occupational stress in high-stress professions. The protocol utilizes the multi-theory model (MTM) of health behavior change and presents a questionnaire based on it for administration in a cross-sectional survey design to test the model. If the model is found to be significant then it can be used to design interventions that promote introspective meditations (manan dhyana) for high-stress occupations. Such interventions can first be pilot tested, then tested for efficacy, and finally, if found efficacious, can be replicated in effectiveness studies. This kind of intervention can be used in the framework of workplace health programs to advance worker’s mental well-being.
Riassunto
Lo stress è inevitabile nei tempi odierni. L’ambiente di lavoro offre delle sfide uniche ed alcuni specifici fattori di stress sono tipicamente lavorativi e dipendono dal lavoro che, se non è ben orga- nizzato, può portare a conseguenze molte negative. Alcune attività lavorative espongono in modo particolare i lavoratori a stress elevato e burnout. La spiritualità sul posto di lavoro potrebbe essere usata per affrontare i problemi di salute mentale. La finalità di questo lavoro è quella di proporre ai ricercatori un protocollo per valutare la disponibilità rispetto alle pratiche introspettive medi- tative (manan dhyana), un tipo di approccio orientale basato sullo yoga, utile per contrastare lo stress lavorativo nelle professioni ad alto rischio. Il protocollo si basa sul modello teorico multiplo di cambiamento del comportamento in materia di salute e presenta un questionario basato su tale modello da somministrare in un disegno di studio trasversale.
Se il modello risulta essere significativo, può essere usato per progettare interventi che promuovo- no meditazioni introspettive per le occupazioni ad elevato stress. Tali interventi dovrebbero essere preliminarmente sottoposti a test pilota, quindi essere testati per efficacia ed infine, se efficaci, possono essere replicati in studi di efficacia. Questa tipologia di intervento potrebbe essere utile nell’ambito di programmi di promozione della salute negli ambienti di lavoro per il miglioramento del benessere psicologico dei lavoratori.
Keywords: Coping; meditation; mindfulness; occupational stress; stress management; yoga.
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