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GIPMEL 2021;1(2):117-120
EDITORIAL
La pandemia da COVID-19 negli ambienti di lavoro: criticità e prospettive per medici competenti e psicologi del lavoro
COVID-19 pandemic and the workplace: Challenges and perspectives for occupational physicians and occupational health psychologists
Authors: Francesco CHIRICO1,*, Angelo SACCO2, Giuseppe FERRARI3
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. Centro Sanitario Polifunzionale di Milano, Servizio Sanitario della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Italia. ORCID: 0000-0002- 8737-4368.
2Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. U.O.C. Spresal, ASL Roma 4, Civitavecchia, Italia. ORCID: 0000-0002-8429-5314. E-mail: angelo.saccoe.@alice.it
3Società Italiana di Psicoterapia Integrata per lo Sviluppo Sociale (SIPISS), Milano, Italia. ORCID: 0000-0003-1244- 5931.
*Author for the correspondence
Parole chiave: COVID-19; medicina del lavoro; psicologia del lavoro; SARS-CoV-2; ambienti di lavoro.
Keywords: COVID-19; occupational physician; occupational health psychology; SARS-CoV-2; workplaces.
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GIPMEL 2021;1(2):121-141
POSITION PAPER
Il ruolo del medico competente nel periodo pandemico e post-pandemico da COVID-19 in Italia: il Position Paper dell’Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro
The role of occupational physician in Italy during and after the COVID-19 pandemic: A Position paper by the Italian Association of Psychology and Occupational Health (AIPMEL)
Authors: Francesco CHIRICO1,*, Angelo SACCO2, Giuseppe FERRARI3, AIPMEL4
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. Centro Sanitario Polifunzionale di Milano, Servizio Sanitario della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Italia. ORCID: 0000-0002- 8737-4368.
2 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. U.O.C. Spresal, ASL Roma 4, Civitavecchia, Italia. ORCID: 0000-0002-8429-5314. E-mail: angelo.sacco.@alice.it
3 Società Italiana di Psicoterapia Integrata per lo Sviluppo Sociale (SIPISS), Milano, Italia. ORCID: 0000-0003-1244- 5931.
4 Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro (Italian Association of Psychology and Occupational Health)
*Author for the correspondence
Abstract
In this position paper, which is based on a review of literature, Italian regulations and international guidelines for the prevention of COVID-19 infection, the Italian Association of Psychology and Occupational health (AIPMEL) makes a proposal for a protocol that occupational physicians may use to tackle COVID-19 outbreaks in the workplaces during the pandemic and for preventing COVID-19 negative effects on physical and mental health of the workers after the pandemic, as well. In Italy, the Legislative Decree 9 April 2008, no.81 requires the health surveillance of the workers is carried out by an occupational physician, termed as “medico competente”, who has to be appointed by the employer, for cooperating with risk managers and occupational stakeholders to the risk assessment process and performing occupational health surveillance. In Italy, during the COVID-19 pandemic, the government released as Decrees issued by the President of Council a national protocol for the prevention, control and public health management of COVID-19 outbreaks in the workplaces, which is mandatory for all employers. We believe occupational health surveillance may be a useful instrument to verify the effectiveness of the risk assessment and preventive measures required by this protocol. Furthermore, occupational measures developed to prevent COVID-19 infection should be enacted on the basis of the risk assessment process. SARS-CoV-2 has been recently classified in the list of biological agents known to infect humans, as a risk group 3 human pathogen. For this reason, it may be considered as a “generic” (biological) risk factor only in certain workplaces (e.g. in the offices closed to the public or in the context of the “smartworking”), but in other working environments (e.g., essential workers including health and social care employees) SARS-CoV-2 represents a “specific” occupational risk factor. Therefore, in high-risk working environments, further and more stringent measures are needed, including occupational health surveillance for protecting “vulnerable” workers through vaccination programs and fitness for job examinations for the prevention of the biological risk according to article 279 of Legislative Decree no.81 of 2008. Workplace health programs are useful in all workplaces during and after the pandemic to promote better levels of mental well-being and support workers affected by long-COVID syndrome who return to work. Ultimately, occupational physicians and public health stakeholders may collaborate for carrying out the best practices for the COVID-19 prevention in the workplaces.
Riassunto
In questo lavoro, partendo da una revisione della letteratura scientifica, della normativa italiana sul COVID-19 e delle linee guida internazionali, l’Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro (AIPMEL) presenta un position paper con la proposta di un protocollo di prevenzione sanitaria ad uso del medico competente per contrastare gli effetti e la diffusione del SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro, sia nel periodo pandemico sia nel periodo post-pandemico. Il medico competente ha funzioni specifiche e compiti collaborativi. La sorveglianza sanitaria è uno strumento indispensabile per verificare l’efficacia della valutazione del rischio e delle misure di prevenzione. Nel protocollo operativo proposto in questo position paper, è fondamentale la classificazione, da realizzare nell’ambito del processo di valutazione dei rischi, tra ambienti di lavoro dove il rischio biologico da SARS-CoV-2 è generico (ad esempio, gli uffici o le aziende industriali) per i quali le misure di prevenzione e protezione sono quelle indicate nel Protocollo condiviso tra Governo e Parti sociali e ambienti di lavoro dove esso è specifico (ad esempio, quelli sanitari o socio-sanitari) e le misure di prevenzione e protezione previste dal suddetto Protocollo necessitano di essere integrate con altre misure specifiche, inclusa la sorveglianza sanitaria, ai sensi dell’art. 279 del D.lgs. 81/2008, anche finalizzata alla protezione dei lavoratori “vulnerabili” attraverso provvedimenti idoneativi che tengano conto dello stato immunitario del lavoratore. Programmi di promozione della salute, infine, possono essere utili per aumentare i livelli di benessere fisico e psicologico dei lavoratori e favorire il reinserimento lavorativo dei lavoratori affetti dalla sindrome post-COVID-19. Nonostante la sovrapposizione di ruoli e di competenze con l’autorità sanitaria pubblica e il medico di base, crediamo che il medico competente rappresenti un prezioso riferimento per gli interventi di sanità pubblica finalizzati alla prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 in ogni ambiente di lavoro e per promuovere le misure di prevenzione occupazionale sia nella collaborazione con il datore di lavoro alla valutazione dei rischi sia nella attività di sorveglianza sanitaria. Auspicando che il legislatore chiarisca le differenze di ruolo e di funzioni tra le varie figure sanitarie interessate, crediamo che i risultati di questo lavoro possano essere utili per i decisori politici e gli stakeholder occupazionali. Parole chiave: COVID-19, linee guida, medico competente, medicina basata sulle evidenze, psicologia del lavoro, Position paper, sorveglianza sanitaria, SARS-CoV-2.
Parole chiave: COVID-19; linee guida; medico competente; medicina basata sulle evidenze; psicologia del lavoro; Position paper; sorveglianza sanitaria; SARS-CoV-2.
Keywords: COVID-19; scientific guidelines; occupational physician; evidence-based medicine; occupational health psychology; Position paper; health surveillance; SARS-CoV-2.
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GIPMEL 2021;1(2):142-149
POSITION PAPER
La legge sulla vaccinazione obbligatoria anti COVID- 19 in Italia: raccomandazioni dell’Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro (AIPMEL) sul ruolo della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria nei lavoratori della sanità esenti dal vaccino per motivi di salute, in stato di gravidanza o affetti dalla Sindrome “post COVID-19”
The Italian law on mandatory COVID-19 vaccine: Recommendations from the Italian Association of Psychology and Occupational Health (AIPMEL) on the role of occupational risk assessment and health surveillance on healthcare workers with medical exemption from the COVID-19 vaccine, during pregnancy or affected by “Long COVID” syndrome
Authors: Francesco CHIRICO1,*, Angelo SACCO2, Giuseppe FERRARI3, AIPMEL4
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. Centro Sanitario Polifunzionale di Milano, Servizio Sanitario della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Italia. ORCID: 0000-0002- 8737-4368.
2 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. U.O.C. Spresal, ASL Roma 4, Civitavecchia, Italia. ORCID: 0000-0002-8429-5314. E-mail: angelo.sacco.@alice.it
3 Società Italiana di Psicoterapia Integrata per lo Sviluppo Sociale (SIPISS), Milano, Italia. ORCID: 0000-0003-1244- 5931.
4 Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro (Italian Association of Psychology and Occupational Health)
*Author for the correspondence
Abstract
The Italian law no. 76/2021 on COVID-19 mandatory vaccine in certain occupational categories such as healthcare workers (HCWs), police officers, military personnel, first aid providers, teachers, and other cadres of workers, has ethical implications that pose several challenges for occupational stakeholders. In case of COVID- 19 vaccine rejection, these workers are temporarily suspended from their job for the duration of the emergency period. In this position paper, the authors and a designated task force of the Italian Association of Psychology and Occupational Health highlighted the crucial role of the risk assessment and the fitness for work formulated by occupational physicians (in Italy, the so-called “medico competente”) for evaluating the interaction between work and health in HCWs with medical exemption from the COVID-19 vaccine, as well as the challenges determined by this law in HCWs affected by “Long COVID” syndrome or during pregnancy. Fitness for work (FFW) is the final task of both risk assessment and health surveillance, aimed at protecting workers’ health and working capacity. During the COVID-19 pandemic, therefore, FFW formulated by occupational physicians in HCWs may be justified by a new risk assessment of the SAR-CoV-2 related biological risk and is a good evidence- based solution to balance the rights of workers, employers, and third parties at workplace in the best way possible. The intervention of occupational physicians should be aimed to address psychological distress and anxiety in HCWs caused by the COVID-19 pandemic and prevent from workplace bullying or violence that a bad hospital management may cause in HCWs exempt from the COVID-19 vaccines.
Riassunto
La legge italiana n. 76/2021 sulla vaccinazione obbligatoria contro l’infezione da COVID-19 in alcune categorie professionali come operatori sanitari (HCW), agenti di polizia, personale militare, insegnanti e altre, pone diverse implicazioni etiche e sfide per le parti interessate. In caso di rifiuto della vaccinazione, infatti, tali lavoratori sono temporaneamente sospesi dal lavoro per tutta la durata del periodo di emergenza. In questo position paper, gli autori e una task force designata dell’Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro hanno sottolineato il ruolo cruciale della valutazione del rischio e dell’idoneità al lavoro formulata dai medici del lavoro (in Italia, il cosiddetto “medico competente”) per valutare i possibili effetti sulla salute negli operatori sanitari senti per motivi sanitari dalla vaccinazione COVID-19, e gli aspetti critici determinati da questa norma negli operatori sanitari affetti da sindrome da “Covid lungo” o durante la gravidanza. L’idoneità al lavoro, infatti, è lo strumento più importante finalizzato alla tutela della salute e, nello stesso tempo, del posto di lavoro dei lavoratori. Durante la pandemia da COVID-19, è necessario valutare l’idoneità al lavoro degli operatori sanitari, anche per bilanciare correttamente i diritti dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei terzi. Tale valutazione dovrebbe evitare di aumentare il disagio psicologico e l’ansia negli operatori sanitari già presenti per la pandemia, a causati da una cattiva gestione, nonché il possibile atteggiamento ritorsivo / prevaricatorio da parte delle direzioni ospedaliere.
Parole chiave: COVID-19; idoneità al lavoro; valutazione del rischio; SARS-CoV-2; vaccino.
Keywords: COVID-1; scientific guidelines; occupational physician; evidence-based medicine; occupational health psychology; Position paper; health surveillance; SARS-CoV-2.
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GIPMEL 2021;1(2):150-164
NARRATIVE REVIEW
Raccomandazioni dell’Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro (AIPMEL) per la valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria nei lavoratori in smart working (“lavoro agile”) durante e dopo la pandemia da SARS-CoV-2
Recommendations on occupational risk assessment and health surveillance for mobile workers during and after the COVID-19 pandemic by the Italian Association of Psychology and Occupational Health (AIPMEL)
Authors: Francesco CHIRICO1,*, Angelo SACCO2, , Giuseppe FERRARI3, AIPMEL4
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. Centro
Sanitario Polifunzionale di Milano, Servizio Sanitario della Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Italia. ORCID:
0000-0002- 8737-4368.
2 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. U.O.C.
Spresal, ASL Roma 4, Civitavecchia, Italia. ORCID: 0000-0002-8429-5314. E-mail: angelo.saccoe.@alice.it
3 Società Italiana di Psicoterapia Integrata per lo Sviluppo Sociale (SIPISS), Milano, Italia. ORCID: 0000-0003-1244-
5931.
4 Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro (Italian Association of Psychology and Occupational
Health)
* Author for the correspondence
Abstract
During the coronavirus 19 (COVID-19) pandemic, working from home (WFH) has been endorsed in all cadre of workers, to curb the curve of contagion and address the spread of SARS-CoV-2 in the workplaces. WHF, however, caused increased levels of loneliness and mental distress leading to anxiety, depression, burnout and lower job satisfaction of teleworkers, as well as negative consequences on their physical health, such as reduced physical activity, weight gain, poor sleep quality, and musculoskeletal pain. In Italy, smart working (or “lavoro agile”) is a new kind of flexible work propelled the pandemic, which may be carried out everywhere on the basis of an agreement between the employer and the employee, without a fixed workstation and within the limits of the average weekly working time established by law and the relative collective contract. In this position paper, the authors and AIPMEL (Italian Association of Psychology and Occupational Health) carried out a review of the Italian regulation concerning different types of WFH, namely “teleworking” and “smart working”, by highlighting their differences and the negative consequences on physical and mental well-being of mobile workers, with the aim to propose to policy-makers, and occupational and public health stakeholders a protocol based on the best evidence-based measures to be adopted by employers in the context of COVID-19 pandemic. The risk management based on a complete risk assessment process to identify all the hazards to workers’ health and safety, alongside the activation
of the occupational health surveillance, are keys to carry out effective preventive measures in the framework of the law and safety regulations. Workplace health promotions should be even adopted to improve the physical and mental health of workers employed in a smart working regime.
Riassunto
Nel corso della pandemia da COVID-19, il lavoro dal proprio domicilio è stato ampiamente adottato in molti comparti produttivi, per abbattere la curva dei contagi e contrastare la diffusione del SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro. Esso, tuttavia, ha determinato incrementati livelli di solitudine e stress mentale con ansia, depressione, burnout e ridotta soddisfazione lavorativa nei lavoratori, cosi come conseguenze negative a livello fisico con riduzione dell’attività fisica svolta, aumento di peso, scarsa qualità del sonno e disturbi muscolo-scheletrici. In Italia, lo smart working (o “lavoro agile”) è una nuova forma di lavoro flessibile introdotta grazie alla pandemia, che può essere volta ovunque sulla base di un accordo tra datore di lavoro e lavoratore, anche senza una postazione di lavoro fissa ed entro i limiti di orario stabiliti dalla legge e dal contratto collettivo di riferimento.
In questo “position paper”, gli autori e l’AIPMEL (Associazione Italiana di Psicologia e Medicina del Lavoro) hanno sottoposto a revisione le normative vigenti in Italia sullo smart working, evidenziando le differenze tra “smart working” e “telelavoro”, gli effetti sulla salute e la sicurezza dei lavoratori a distanza, per proporre ai decisori politici e ai portatori di interesse in sanità pubblica e medicina del lavoro un protocollo con le migliori misure basate sull’evidenza scientifica da essere adottate dai datori di lavoro nel contesto pandemico. La gestione del rischio lavorativo nell’ambito del documento di valutazione del rischio per identificare tutti i pericoli per i lavoratori insieme all’attivazione della sorveglianza sanitaria sono misure chiave per realizzare un’attività di prevenzione efficace nel quadro della normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Attività facoltative di promozione della salute, infine, dovrebbero essere comunque adottate dai datori di lavoro per migliorare la salute fisica e mentale dei lavoratori in modalità agile.
Parole chiave: COVID-19; attività al VDT; position paper; SARS-CoV-2; smart working; sorveglianza sanitaria; telelavoro; valutazione del rischio.
Keywords:COVID-19; evidence-based public health; mobile worker; flexible work; occupational health; SARS-CoV-2; risk assessment; teleworking; working from home.
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GIPMEL 2021;1(2):165-175
REVIEW ARTICLE
Il primo soccorso negli ambienti sospetti d’inquinamento o confinati: una revisione della normativa in Italia
Occupational first aid in confined spaces or “environments suspected of pollution”: A review of the Italian regulations.
Authors: Angelo SACCO1,*
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. U.O.C. Spresal, ASL Roma 4, Civitavecchia, Italia. ORCID: 0000-0002-8429-5314. E-mail: angelo.sacco@alice.it
* Author for the correspondence
Abstract
In Italy, occupational first aid in confined spaces or “environments suspected of pollution” is regulated by Legislative Decree 9 April 2008, no 81 (article 66) and by the Presidential Decree 2011, no 177 (article 3). The Italian confined space safety legislation prohibits the work without putting in place confined spaces safety precautions that are needed to protect workers’ life and physical integrity. These include personal protective equipments, safe system of work, ventilation and emergency procedures. In order to take suitable emergency procedures, the Ministerial Decree 2003 no 388 is not sufficient. Therefore, Italian employers should implement specific emergency measures presented in this review. These include first aid procedures within the emergency plan risk assessment, effective means of communication for raising the alarm both from the confined space and by workers outside, providing rescue and resuscitation equipment on the basis of the likely emergencies identified, ensuring access and a means to safely rescue injured workers. Occupational first aiders should be ready at hand, properly trained, fit to carry out their emergency duties, protected against the cause of the emergency, capable of using any equipment for rescue, including
breathing apparatus, lifelines and fire-fighting equipment. Finally, training is critical in all tasks carried out in confined spaces. Training, therefore, should include emergency procedures and specific training in the use of breathing apparatus.
Riassunto
Il D.lgs. 81/2008 tratta il tema della prevenzione degli infortuni negli ambienti sospetti d’inquinamento o confinati (AC) principalmente all’art. 66 vietandone il lavoro “senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei”. Il D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177, all’art. 3, fornisce importanti indicazioni in merito alle procedure di gestione dell’emergenza da implementare nel settore degli AC. Dalla valutazione dei rischi inerenti il lavoro in AC e dalla lettura del più generale dettato normativo sull’emergenza sanitaria in azienda, risulta pacifico che l’organizzazione del primo soccorso negli AC, in ragione della criticità dei rischi (attuali e potenziali) ivi presenti, debba assumere caratteristiche di tale peculiarità da richiedere, da parte del datore di lavoro, la programmazione e l’attuazione di misure che vadano oltre la mera applicazione del D.M. 388/2003. In questo lavoro s’illustrano gl’interventi specifici che il datore di lavoro deve implementare per organizzare il piano di emergenza sanitaria nel lavoro in AC.
Parole chiave: ambienti confinati; primo soccorso; Italia; medicina del lavoro; rianimazione.
Keywords: confined spaces; first aid; Italy; occupational health; resuscitation.
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GIPMEL 2021;1(2):176-205
NARRATIVE REVIEW
I disturbi del sonno e la loro interazione con i rischi psicosociali lavorativi nei lavoratori turnisti: una revisione narrativa della letteratura
Sleep disorders and their interaction with occupational psychosocial risk factors in shift workers: A narrative review of the literature
Authors: Ambra POMPEI,1,*, Nicola MAGNAVITA2
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. E-mail: ambra.pompei@yahoo.it.
2 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. Fondazione
Policlinico Agostino Gemelli IRCCS, Roma, Italia. ORCID: 0000-0002-0988-7344. E-mail:
nicola.magnavita@unicatt.it.
*Author for the correspondence
Abstract
Sleep is a fundamental physiological activity for human health and workers’ well-being. In contemporary society the time devoted to sleep is extremely reduced due to occupational factors and inadequate lifestyles. Sleep deprivation can cause harmful effects on the health of the workers. In this narrative review, the authors analyzed the factors that most influence sleep and above all the effects that a sleep deprivation entails in terms of susceptibility to infections, psychological and cognitive pathologies, metabolic syndrome, and accidents in shift workers, as well as their relationships with occupational psychosocial risk factors, including workplace violence, work-related stress and burnout syndrome. Occupational stakeholders should not limit themselves to assessing the traditional risks from the work performed. but they should also pay attention to other aspects of the worker’s life, such as the prominent role of sleep. A sleep health promotion program can significantly improve work capacity and worker’s well-being.
Riassunto
Il sonno è una attività fisiologica fondamentale per la salute e il benessere dell’uomo e dei lavoratori. Nelle società contemporanee il tempo dedicato ad esso è estremamente ridotto a causa di fattori occupazionali e stili di vita inadeguati. La deprivazione di sonno può comportare effetti nocivi sulla salute del lavoratore. In questa revisione narrativa della letteratura gli autori analizzano i fattori che maggiormente influenzano il sonno e soprattutto gli effetti che una deprivazione di sonno può comportare in termini di suscettibilità alle infezioni, patologie psicologiche e cognitive, sindrome metabolica, incidenti nei lavoratori turnisti. Gli operatori di medicina del lavoro (OML) non dovrebbero limitarsi alla valutazione dei rischi derivanti dall’attività lavorativa svolta ma dovrebbero prestare attenzione anche ad altri aspetti della vita del lavoratore, dal momento che il sonno svolge un ruolo preminente nello svolgimento dell’attività lavorativa. Programmi di promozione della salute mirati alla prevenzione dei disturbi del sonno possono migliorare significativamente la capacità lavorativa e il benessere del lavoratore.
Parole chiave: Sonno; deprivazione di sonno; ritmo circadiano; fattori occupazionali; medico competente; promozione della salute sul posto di lavoro.
Keywords: Circadian rhythm; occupational factors; occupational physician; shift workers; Sleep, sleep deprivation; workplace health promotion.
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GIPMEL 2021;1(2):206-224
NARRATIVE REVIEW
L’impatto dell’emergenza sanitaria da COVID-19 sul burnout e la salute mentale degli operatori sanitari degli ospedali del Lago di Garda nel Nord Italia
The impact of the COVID-19 pandemic on burnout and mental well-being of healthcare workers at Lago di Garda hospitals, Northern Italy
Authors: Krzysztof SZADEJKO1/ Carmelo SCARCELLA2, Rita Erica FIORAVANZO3, Livia CADEI4, Stefano BONOMETTI5, Rossella GOGLIONI6,*, Simonetta BETTINAZZI7
1 Istituto Superiore di Scienze dell’Educazione e della Formazione, “Giuseppe Toniolo”, Institute of Educational Sciences IGT “Giuseppe Toniolo”, Modena, Italy. E-mail: sciadeico@gmail.com. ORCID: http://orcid.org/0000-0003-4773-3757.
2 Azienda Socio-Sanitaria Territoriale-ASST del Garda, Desenzano del Garda (BS), Italia. E-mail: carmelo.scarcella@libero.it. ORCID: http://orcid.org/0000-0001-6859-0260
3 Istituto Europeo di Psicotraumatologia e Stress Management (IEP), European Institute of Psychotraumatology and Stress Management, Milano, Italy. E-mail: rita.fioravanzo@psicotraumatologia.org. ORCID: http://orcid.org/0000-0002-7452-8858.
4 Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia, Italia. E-mail: livia.cadei@unicatt.it. ORCID: http://orcid.org/0000-0001-6335-8788
5 Università degli Studi dell’Insubria, Varese, Italia. E-mail: stefano.bonometti@uninsubria.it. ORCID: https://orcid.org/0000-0003-4393-9002
6 ASST del Garda, Desenzano del Garda (BS), Italia. E-mail: rossella.goglioni@asst-garda.it. ORCID: https://orcid.org/0000-0002-5355-7545
7 ASST del Garda, Desenzano del Garda (BS), Italia. E-mail: simonetta.bettinazzi@asst-garda.it. ORCID: https://orcid.org/0000-0002-6399-8539
* Author for the correspondence
Abstract
Introduction: Healthcare professionals (HCPs) suffer from persistent psychophysical fatigue after being exposed to the coronavirus pandemic (Covid-19), which can lead to emotional distress and burnout. This study aimed to assess healthcare professional’s psychophysical exhaustion, to explore the factors influencing work-related stress and to identify the protective factors in the workplace. Methods: 1,191 HCPs (23.1% male, 76.9% female), working in hospitals of ASST Garda (Northern Italy), in the first period of full coronavirus pandemic (Covid-19), were asked to complete the self-administered questionnaire. The mixed method (QN + QL) was employed for collecting and analyzing the data.
Results: A high level of psychophysical fatigue was discovered, especially in the Covid wards. It was found that the two senior work groups with 15-19 and 20-24 years of experience, were particularly vulnerable in terms of psychophysical fatigue and mental health. From the qualitative data analysis, three core categories emerged: work, health and personal factors, which described the specific factors, both in terms of main difficulties and factors that induced the HCP’s psychophysical exhaustion during the first period of the health emergency. Conclusions: Our findings suggest that the Covid-19 pandemic has negatively affected mental health of HCPs caring for Covid-19 infected patients, leading to increased levels of stress and burnout, due to work overload and fear of contamination. There is a need to promote psychological well-being and
support for healthcare professionals. Policy and sector managers should promptly organize psychological support services to deal with the problems that emerged from the investigation.
Riassunto
Introduzione: Gli operatori sanitari esposti all’epidemia da coronavirus Covid-19 soffrono di un affaticamento psicofisico persistente, che può portare ad esaurimento emotivo e a burnout. Questo studio mira ad analizzare i livelli di esaurimento psicofisico dei professionisti della salute, ad esplorare i fattori che causano lo stress lavoro correlato e ad identificare i fattori protettivi nei confronti del malessere psicologico sul posto di lavoro. Metodi: L’indagine è stata effettuata durante l’estate di 2020, in piena pandemia Covid-19. Un gruppo di 1.191 operatori sanitari (23,1% maschi, 76,9% femmine), operanti negli ospedali di ASST Garda (porzione sudorientale della Provincia di Brescia), è stato invitato a compilare il questionario quali-quantitativo. L’analisi dei dati è stata realizzata con il metodo misto (QN + QL). Risultati: È stato individuato un alto livello di affaticamento psicofisico, soprattutto nei reparti Covid-19. È stato riscontrato che i due gruppi di lavoro con 15-19 e 20-24 anni di esperienza, risultavano particolarmente vulnerabili in termini di fatica psicofisica e salute mentale. Dall’analisi qualitativa dei dati sono emersi tre gruppi di fattori che descrivono le principali difficoltà nei reparti ospedalieri e le cause dell’esaurimento psicofisico degli operatori sanitari durante il primo periodo dell’emergenza da Covid-19: fattore lavoro, fattore salute e fattori personali.
Conclusioni: I risultati rilevano che la pandemia da Covid-19 ha influenzato negativamente la salute mentale degli operatori sanitari in stretto contatto con i pazienti, portando ad elevati livelli di stress e stanchezza psicofisica. Le principali cause sono il sovraccarico di lavoro e la paura della contaminazione. Si segnala un’impellente necessità di sostenere gli operatori sanitari e di promuovere il loro benessere psicologico. La politica e i responsabili del settore dovrebbero organizzare tempestivamente i servizi di supporto psicologico per far fronte alle problematiche emerse dall’indagine.
Parole chiave: Covid-19; sindrome da burnout; operatori sanitari; psicologia della salute sul lavoro; stress lavoro correlato; coping; SARS-CoV-2.
Keywords: Covid-19; burnout syndrome; healthcare professionals; occupational health psychology; work-related stress; coping; SARS-CoV-2.
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GIPMEL 2021;1(2):225-237
ORIGINAL ARTICLE
Prevalenza della sindrome del burnout negli operatori sanitari in Italia prima e durante la pandemia da COVID-19 in Italia: uno studio trasversale di confronto
Prevalence of burnout syndrome among newly hired healthcare workers before and during the COVID-19 pandemic in Italy: A comparative cross-sectional study
Authors: Ivana CACCIATORI1, Ciro D’AURIA,2,*, Asia BRUNERI3, Silvia ROZZA4
1 Simple Departmental Operational Unit of Clinical Psychology, Ospedale Maggiore di Lodi, Lodi, Italia. E-mail: ivana.cacciatori@asst-lodi.it
2 Simple Departmental Operational Unit of Clinical Psychology, Ospedale Maggiore di Lodi, Lodi, Italia. E-mail: ci.d’auria.93@hotmail.com
3 Simple Departmental Operational Unit of Clinical Psychology, Ospedale Maggiore di Lodi, Lodi, Italia. E-mail: asia.bruneri@libero.it
4 Simple Departmental Operational Unit of Clinical Psychology, Ospedale Maggiore di Lodi, Lodi, Italia. E-mail: silvia.rozza91@gmail.com
* Author for the correspondence
Abstract
Abstract
Introduction: Aim of this study is to analyze the impact of COVD-19 pandemic on burnout levels of newly hired healthcare workers (HCWs) employed in Italy during the COVID-19 emergency.
Methods: A comparative cross-sectional study was conducted on two different convenience samples of newly hired HCWs employed with different positions (physicians, nurses, other categories) at a public hospital in Lodi, Lombardy. Data was collected before the COVID-19 pandemic and after the onset of the pandemic (from February to October 2020). Burnout levels were measured with the Maslach Burnout Inventory-Human
Services Survey (MBI-HSS). Burnout syndrome was considered as the sum of high Emotional Exhaustion (EE) and Depersonalization (DP) and low Personal Accomplishment (PA). Chi square and ANOVA test were carried out for comparisons. P value was set at 0.05.
Results: Prevalence of BOS in newly hired HCWs was higher in the “COVID-19” group than in the “before COVID-19” group (n = 34, 30.3% vs n = 3, 2.5%). Differences in BOS frequency and all single sub-dimensions (high EE, high DP, low PA) of BOS between two groups were statistically significant.
Discussion: Newly hired HCWs employed during the COVID-19 emergency in Italy are at high risk of BOS, confirming the risk of mental distress, BOS alongside other mental disorders already described in the literature, in frontline HCWs employed during this emergency. Occupational health surveillance and workplace health promotions with teams of psychologists may promote higher levels of mental well-being in frontline newly
hired HCWs during the COVID-19 emergency.
Riassunto
Introduzione: L’obiettivo di questo studio è di analizzare l’impatto della pandemia da COVID-19 sui livelli di burnout sugli operatori sanitari (OS) neoassunti occupati in Italia durante l’emergenza COVID-19.
Metodi: È stato condotto uno studio trasversale di confronto su due diversi campioni di OS neoassunti occupati in diverse posizioni (medici, infermieri, altre categorie) nell’ospedale pubblico di Lodi, in Lombardia. I dati sono stati raccolti prima della pandemia da COVID-19 e dopo l’esordio della pandemia (da febbraio ad ottobre 2020). I livelli di burnout sono stati misurati con il Maslach Burnout Inventory-Human Services Survey (MBI-HSS). La sindrome da burnout è stata considerata come la somma dell’alto Esaurimento Emotivo (EE) e della Depersonalizzazione (DP) e della bassa Realizzazione Personale (RP). Per i confronti, sono stati eseguiti i test del Chi-quadrato e dell’ANOVA. Il valore di significatività statistica “p” è stato impostato a 0.05.
Risultati: La prevalenza della sindrome da burnout negli OS neoassunti è stata più alta nel gruppo “COVID-19” rispetto al gruppo “prima del COVID-19” (n = 34, 30.3% vs n = 3, 2.5%). Le differenze nella frequenza del burnout e in tutte le singole sottodimensioni (alto EE, alta DP, bassa RP) della sindrome tra i due gruppi sono risultate statisticamente significative.
Discussione: Gli OS neoassunti occupati durante l’emergenza COVID-19 in Italia sono ad alto rischio di burnout, confermando il rischio di burnout, insieme ad altri disturbi mentali già descritti in letteratura, negli OS neoassunti occupati in prima linea durante questa emergenza. La sorveglianza sanitaria e le attività di promozione della salute sul posto di lavoro con team di psicologi potrebbero promuovere livelli più alti di benessere mentale negli OS neoassunti in prima linea durante l’emergenza COVID-19.
Parole chiave: COVID-19; sindrome da burnout; operatori sanitari; neoassunti; psicologia della salute occupazionale; SARS-CoV-2.
Keywords: COVID-19; burnout syndrome; healthcare workers; newly hired; occupational health psychology; SARS-CoV-2.
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GIPMEL 2021;1(2):238-247
SHORT PAPER
Aggiornamenti normativi al D.Lgs 81/2008 in materia di vigilanza nei luoghi di lavoro: i contenuti del D.L.146/2021 convertito in legge con L.215/2021
Impact of the measures introduced in Italy by the Decree-Law no. 146 of 21 October 2021 (approved in Law no. 215/2021) on the safety vigilance and inspection system at workplace
Authors: Angelo SACCO1,*
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. U.O.C. Spresal, ASL Roma 4, Civitavecchia, Italia. ORCID: 0000-0002-8429-5314. E-mail: angelo.sacco@alice.it
* Author for the correspondence
Abstract
In Italy, the Law Decree October 21,2021, no. 146 (so-called “tax decree”) sets forth, among other things, a series of provisions concerning health and safety in the workplace – therefore amending the Legislative Decree April 9, 2008, no. 81 –, aiming at simplifying and promoting the supervisory activities on such issues, as well as increasing the effectiveness of the measures adopted against the companies which do not comply with the mandatory prevention measures or which employ undeclared workers. In Italy, the Labour Inspectorate operates throughout the national territory and ensures the implementation of all labour laws and regulations on social security in industrial, commercial and agriculture as well as in all cases of wage earned situations, and in conjunction with local health agencies (ASL), is responsible for controlling on the correct application of health and safety regulations at the workplace by employers. In this short report, the author presents the implications of the regulations introduced by the Law Decree no. 146/2021 for the Italian inspection system. For instance, the Government reorganizes and expands the control and supervision systems, extending the competence of the Labour Inspectorate from only construction sites or individual production units to all sectors of activity (article 13 of Decree Law 146/2021) and the reforms the provision for the suspension of individual hazardous business activities (article 14 of Decree Law 146/2021).
Riassunto
La recrudescenza del fenomeno degli infortuni sul lavoro che si è osservata – com’era lecito attendersi – alla ripresa delle attività produttive dopo la fase iniziale del periodo pandemico da COVID-19 e il clamore mediatico che ha accompagnato alcuni gravi eventi infortunistici hanno convinto il Governo italiano ad apportare modifiche al Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro D.lgs. 81/2008. Nel lavoro vengono discusse le misure approvate nella Legge 17 dicembre 2021 che hanno affiancato, nella esecuzione dei controlli ispettivi, ai servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle ASL l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, inasprito le sanzioni (fino alla sospensione temporanea
dell’attività imprenditoriale) nel caso di gravi violazioni della normativa vigente e fornito inedite prerogative di controllo e di azione alla figura del preposto.
Parole chiave: sicurezza sul lavoro; normativa; controllo e vigilanza; infortuni sul lavoro.
Keywords: legislation; control and vigilance; health and safety; occupational injury.
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GIPMEL 2021;1(2):248-251
BOOK REVIEW
Recensione del libro “Total Worker Health” di Heidi L Hudson e coautori
“Total Worker Health” by Hedi L Hudson and colleagues: A book review
Authors: Angelo SACCO1,*
1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia. U.O.C. Spresal, ASL Roma 4, Civitavecchia, Italia. ORCID: 0000-0002-8429-5314. E-mail: angelo.sacco@alice.it
* Author for the correspondence
Parole chiave: book review; medicina del lavoro, Total Worker Health; promozione della salute.
Keywords: book review; occupational health; Total Worker Health; workplace health promotion.
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